Davide Lopez

E Zarathustra parlò ancora

Essai, 1973


Copertina


All'apice dello sviluppo e dell'organizzazione libidico-emotiva dell'individuo e della specie vi è la persona e la società di persone. L'individuo, in quanto persona è già società, nella misura in cui contiene in sé l'alterità, l'essenza generica, e quindi si riferisce a se stesso, tratta e rispetta se stesso, come un oggetto d'amore sublimato, con considerazione e delicatezza, a volte perfino con disprezzo e spietatezza, quando si degrada e distrugge la sua qualità di persona. Questo modo di concepire la persona, come rappresentante del genere (umano) si ritrova anche in Karl Marx e precisamente nei Manoscritti economico-filosofici del 1844, dove egli dice: «L'uomo, nella sua esistenza la più individuale, è ad un tempo comunità... E' da evitare di fissare ancora la società come una astrazione di fronte all'individuo. L'individuo è "ente sociale" ».
Riprendendo questi temi trattati in un suo saggio precedente - Analisi dei carattere ed emancipazione: Marx, Freud, Reich - l'autore sviluppa la sua riflessione sulla persona ed indaga su quell'area di relazione tra persona e persona, tra persona e se stesso che è l'area della genitalità, quale fase di maturazione dello sviluppo libidico-emotivo. Il metodo della persona nelle sue manifestazioni di vita e private e sociali, come pure nelle realizzazioni artistiche e nelle concettualizzazioni filosofiche, scientifiche e psicoanalitiche è il costante riferimento, la presenza, l'occhio vigile al rapporto conscio-preconscio, quel rapporto conoscitivo e creativo che affonda le sue radici e si disseta perennemente alle sorgenti sempre vive del preconscio.
Naturalmente questo metodo rifiuta innanzi tutto quel metodo opposto che l'autore definisce: frattura o salto precoce dal conscio all'inconscio, identificabile con la razionalizzazione, l'intellettualizzazione, con la metafisica e la metapsicologia, metodo che conduce alla "cultura estraneata" ed alla morte della persona.
E' proprio qui che l'autore incontra la lussureggiante problematica di Friedrich Nietzsche e la sua spietata, lucidissima, raffinatissima, analisi psicologica delle complicate stratificazioni del carattere dell'essere umano, analisi che precede di oltre cinquant'anni la pubblicazione dell'Analisi del carattere di Wilhelm Reich, « il solo libro di tecnica psicoanalitica degno di questo nome », così come l'autore definisce il libro principale di Wilhelm Reich.
La rivalutazione di Nietzsche, come grande psicologo, « forse il più profondo psicologo di tutti i tempi », esempio imperituro di quel metodo che tiene costantemente d'occhio il rapporto conscio-preconscio, modello di riflessione "personale" generata da un grande pathos, da un « pathos cosmico » che si sbarazza di ogni ideologia e metafisica e fonda il suo sapere, al di là del principio del piacere, direttamente sugli eventi ad un tempo tragici e gioiosi della specie umana, questa rivalutazione avviene simultaneamente allo sviluppo della problematica dell'autore che analizza quella che egli in psicoanalisi definisce: collusione narcisismo-masochismo, pressoché identica all'analisi nietzschiana della compassione, dell'altruismo come compensazione di un sentimento di colpa e di inferiorità.
Il libro contiene, inoltre, un capitolo che l'autore ritiene conclusivo per quanto concerne la sua esperienza e ricerca clinico-teorica su Wilhelm Reich ed il suo significato in psicoanalisi, una riflessione critica su L'io e l'Es, libro centrale nell'indagine freudiana, al bivio tra la potenzialità di nuovi e fecondi sviluppi ed una inevitabile, inesorabile, involuzione intellettualistica. Gli altri due capitoli che chiudono la prima parte sono rivalutazione della volontà, non intesa come sforzo volontaristico e rimozione degli istinti, sibbene come ripresa della vita istintiva ed emotiva con cui essa alla. fine si identifica, ed intesa anche come superamento del masochismo in analisi. Così, si perviene alla seconda parte che è una incursione psicoanalitica nel mondo della tragedia greca. L'interpretazione che l'autore fa dell'Oresteia è abbastanza rivoluzionaria confrontata con le classiche indagini psicoanalitiche su questa tragedia, mentre l'Edipeia offre all'autore lo spunto per prospettare quella che egli ritiene la « vera soluzione del conflitto edipico », che è per certi versi un rovesciamento della concezione freudiana.
Nell'interpretazione dell'Ifigenia in Aulide di Euripide ritorna quello che è il motivo dominante di questo libro: la riflessione sulla nascita della volontà, dalla passività e dal masochismo.


INDICE


  7 AVVERTENZA AL LETTORE
11 PREFAZIONE

PARTE PRIMA: LA PSICOANALISI DELLA GENITALITA'

18 CAPITOLO PRIMO: DAL NARCISISMO ALL'EGOISMO, VIA PER LA MATURITA'
18 Analisi della collusione narcisismo-masochismo 21 L'umiliazione dei genitori nel masochismo 25 Elogio dell'ipocrisia
28 Una luce improvvisa nel labirinto della nevrosi: l'egoismo 34 L'inno del pastore dopo la tempesta

39 CAPITOLO SECONDO: DAL QUADRIVIO EDIPICO ALLA GENITALITA': OSSERVAZIONI CRITICHE SU WILHELM REICH
39 Un eroe in lotta contro l'istinto di morte 41 La teoria della stasi libidica
50 La teoria reichiana della genitalità
53 Il problema del masochismo
58 Corazze muscolari ed etologia

62 CAPITOLO TERZO: LA GENEALOGIA DELLA VOLONTA', LA PERSONA E LA GENITALITA
62 Stato e persona
68 Nascita della volontà dalla passività

80 CAPITOLO QUARTO: RIFLESSIONI SULL' « IO E L'ES » DI FREUD
80 Sette punti

91 CAPITOLO QUINTO: AL DI LA' DEL MASOCHISMO VERSO LA LIBERTA' DEL VOLERE
91 La volontà come momento di superamento della suggestione masochistica
96 Dall'amore per l'analista all'amore per se stessi

PARTE SECONDA: UNA INCURSIONE PSICOANALITICA NEL MONDO DELLA TRAGEDIA GRECA

106 CAPITOLO PRIMO: INTRODUZIONE ALLA TRAGEDIA

116 CAPITOLO SECONDO: ESCHILO
116 Dall'Epos al Pathos: dagli ideali adolescenziali alla maturità emotiva
124 Il dolore di Prometeo come momento di resistenza edipica e come spinta verso l'emancipazione e la genitalitàà
128 L'Oresteia, quale storia biblica : dal patricidio al matriarcato fino alla riconquista del giardino dell'Eden
138 Il coro come orda primitiva
141 L'emancipazione dal matriarcato sotto la guida di Apollo, l'io ideale
143 La riappropriazione del divino
150 La persona va al di là della venerazione

157 CAPITOLO TERZO: SOFOCLE
157 La filosofia di Nietzsche, come filosofia del preconscio
160 L'interpretazione dell'enigma della Sfinge conduce alla spiegazione del significato della Sfinge
166 L'oggetto della conoscenza come oggetto emotivo
168 La doppia prova di Edipo
172 Il complotto dei testimoni e l'autoinganno di Edipo
175 Rovesciamento dell'interpretazione freudiana del conflitto edipico
178 L'interpretazione dell'« Edipeia » come delirio transferale
182 Il segreto della santificazione di Edipo

189 CAPITOLO QUARTO: EURIPIDE
189 La donna come personaggio tragico
192 Medea, ovvero l'umanità di Euripide
194 Dalla tragedia alla satira: gli anni della decadenza 199 Una famiglia di persone nella cultura greca

204 CAPITOLO QUINTO: LE BACCANTI
204 Euripide-Dioniso sevizia se stesso nelle vesti di Penteo, sofista e razionalista
213 Ifigenia in Aulide, ovvero la metamorfosi del bruco in farfalla: la nascita della volontà